Comunicati stampa


ECCELLENZA MADE IN ITALY: L’IRAN PUNTA SU UN’AZIENDA ORTOPEDICA DEL TORINESE

16 maggio 2016

La cooperativa T.I.P. di Teheran ha concluso un contratto da 200.000 euro
con l’officina Maria Adelaide attiva nel settore degli ausili ortoprotesici

 

 

Qualche giorno fa quattro soci della T.I.P., cooperativa iraniana attiva nel settore ortopedico, hanno sottoscritto un ordine per 50 modelli di CSEI Carbon, carrozzina ultraleggera di ultima generazione, progettata e realizzata interamente in Italia dall’azienda torinese Officina Ortopediche Maria Adelaide, creatrice del brand. Le due realtà si erano incontrate qualche mese fa a Dusseldorf, in occasione del Rehacare, Fiera Internazionale della Riabilitazione e degli Ausili per disabili, appuntamento annuale per i professionisti del settore.

 

Durante la manifestazione, Davoud Heydari, presidente della T.I.P., è rimasto colpito dalla tecnologia della carrozzina, particolarmente leggera ed ergonomica. In Iran circa il 3% della popolazione è disabile per motivi di guerra, con invalidità dovute soprattutto agli scontri avvenuti negli anni Ottanta durante il regime di Saddam.  Lo stesso Heydari e Akbar  Hosseinzade, Capo Ufficio Comunicazione, sono invalidi: il primo in carrozzina per una paraplegia e il secondo amputato ad una gamba. Di recente nel Paese è stato sospeso l’embargo verso i mercati occidentali e la voglia di aprirsi al resto del mondo, soprattutto per l’arretratezza dei sistemi produttivi, è molto forte. “Il gruppo sembra interessato a ampliare la collaborazione con noi per quanto riguarda la produzione di protesi e busti che mancano sul territorio, soprattutto per quanto riguarda il Know-how” – racconta Roberto Ariagno, responsabile marketing dell’Officina Maria Adelaide.

 

La C6 Carbon è un apparecchio in carbonio minimale e leggero, ma resistente. Ad attirare il gruppo iraniano probabilmente è stata proprio la specificità delle caratteristiche tecniche. “Quello che li ha colpiti è stato il design della CSEI, la sua "italianità" se così si può dire. La sua leggerezza, la cura dei dettagli, la possibilità di personalizzare il telaio, sono tutti benefit su cui puntiamo molto” – continua Roberto.  – “Il trend di vendita è positivo, dal Rehacare di ottobre 2015 abbiamo aggiunto 3 rivenditori (Germania, Belgio e appunto Iran) e stiamo trattando con aziende del Cile, Sud Africa, Portogallo, Israele e Emirati Arabi Uniti.

 




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